20.6.04

Comprendere le contraddizioni interimperialiste

di Jean Luc Sallè su "Intervention Communiste" giornale della Coordination Comunista
(Aprile 2003)


La volontà ostentata dell'amministrazione Bush e dei monopoli USA di fare la guerra contro l'Iraq suscita, oltre la collera di milioni di cittadini nel mondo, l'incomprensione e l'opposizione degli Stati capitalisti rivali degli Stati Uniti.


La conquista delle riserve di petrolio, posta in gioco imperialista

L'Asia Centrale, attualmente occupata dalle truppe USA, detiene le più grandi riserve di petrolio e di gas : la guerra e la subordinazione dell'Afghanistan hanno permesso a Washington di accerchiare tutti gli Stati concorrenti : Russia, Cina, India. Da allora è vitale per gli Stati imperialisti d'Europa assicurarsi che le seconde riserve petrolifere non sfuggano al controllo dei leaders dell'Unione Europea: la Germania e la Francia, come conferma la Commissione di Bruxelles, dicono " il Medio Oriente dovrà restare il fornitore di petrolio più interessante per l'Europa".

Gli obiettivi dell'imperialismo yankee sono multipli : controllare le installazioni e le riserve di petrolio irakene, rovesciare il regime baathista di Saddam Hussein ed anche tutti i governi che si oppongono all'egemonia americana nella regione, occupare durevolmente i Paesi attraverso l'instaurazione di un protettorato secondo il modello di Mac Arthur nel Giappone dopo guerra.

E' vitale per Wall Street occupare il Medio Oriente anche al fine di trovare una "soluzione" della questione palestinese, in funzione degli interessi dell'alleato sionista. Alte personalità israeliane hanno evocato il trasferimento (per meglio dire la deportazione) della popolazione palestinese….in Iraq. Di più, rafforzare la sua dominazione, è la garanzia per gli USA che i profitti esorbitanti legati al saccheggio dei Paesi dipendenti saranno mantenuti ed aumentati…evitando rovina e krack borsistico.


Se la Francia e la Germania sono oggi al fianco della pace è perché non hanno i mezzi per praticare, come fanno gli USA, la loro propria "privatizzazione del mondo"


Le cause dell'opposizione di Parigi e Berlino

Nel rapporto alla VI Conferenza nazionale della Coordination Communiste, noi diciamo che alla guerra diretta contro Bagdad si profila una dichiarazione di guerra all'Unione Europea. In effetti, mai dopo la seconda guerra mondiale le contraddizioni interimperialiste sono state così acute.

Teoricamente, noi possiamo constatare che le rivalità per la spartizione del mondo sono più forti delle convergenze ideologiche tra gli Stati capitalisti, e questo tanto più da quando non c'è il campo socialista. L'Unione Europea ha sempre ostentato la sua volontà di stabilire la prima potenza mondiale : " Divenire l'economia più competitiva al mondo" (Commissione di Bruxelles), ambizione intollerabile per Washington e da allora il Dipartimento di Stato considera vitale minare l'Unione Europea.

La Coordination Communiste ha sviluppato un'analisi originale contro coloro che approcciano un'analisi non dialettica dello "Stato Europeo". Noi affermiamo che le contraddizioni interimperialiste esistono anche tra i Paesi dell'Unione Europea. La politica bellicista di Bush ha generato la formazione di due poli al suo seno : Gran Bretagna - Spagna e Italia si allineano sull'amministrazione USA per far valere i proprii interessi capitalisti contro l'asse franco-tedesco, leaders isolati dell'U.E. Quando Parigi e Berlino pensavano segnare punti decisivi allargando L'Unione Europea ai Paesi dell'Est europeo, Bush rispondeva con il summit di Praga della NATO…che integrava questi stessi Stati all'Alleanza Atlantica. La Polonia borghese manifestò la sua duplicità sollecitando un importante aiuto finanziario dall'U.E…..(per comprare l'indomani aerei da guerra yankees !). Queste contraddizioni non cessano di manifestarsi con ampiezza; Costa D'Avorio dove i partigiani del potere di Gbagbo gridano "USA-USA", "Chirac/Bin Laden"…mentre i dirigenti "ribelli" si piazzano al servizio degli interessi finanziari dell'imperialismo francese : attentato contro una nave francese al largo delle coste dello Yemen, il silenzio della stampa sembra attestare che gli accomandatari non si trovano al fianco di Al-Qaida ! Summit della Nato dove Parigi - Berlino - Bruxelles pongono il loro veto al dispiegamento degli aerei da combattimento USA in Turchia ! In Francia, nel movimento popolare, molti scoprono con stupore l'acutezza delle contraddizioni intercapitaliste, anche perché il troskismo le ha sempre ignorate ed il revisionismo del PCF ha cancellato il concetto stesso di imperialismo riservato ai soli Stati Uniti. Ma una deviazione genera sempre il suo contrario. Gli stessi che parlavano di "manovre" o di Europa allineata su Washington sono pronti a cantare le lodi di Chirac o a vantare la "politica di pace" della Francia. L'opposizione degli Stati francese e tedesco obbediscono a motivi di classe e moventi imperialisti. Uno dei mezzi utilizzati dall'asse franco-tedesco (possiamo ancora dire l'U.E.?) è la promozione di metodi "dolci" nel condannare l'arroganza e la brutalità dell'amministrazione USA.


Non bisogna combattere questa guerra solamente con gli argomenti del diritto internazionale ma in nome della lotta contro l'imperialismo, compreso quello europeo.

Gli Stati del "Terzo Mondo" possono, sulla base della perdita di alleati come l'U.R.S.S., essere sensibili a questa differenza di politica, visto che l'obiettivo è anche di conquistare nuovi mercati ed indebolire la potenza nordamericana. In Iraq, gli interessi della Francia in ragione delle posizioni di Total-Elf-Fina in questo paese esigono il sequestro di Washington e delle multinazionali anglo-statunitensi: Exxon-Mobil, Royal-Dutch-Shell, Chevron-Texaco, B.P. Berlin, i cui monopoli occupano posizioni chiave in Iran ed in Turchia, non possono tollerare un conflitto alle frontiere di questi Stati. E' là il senso del rifiuto attuale della guerra di Bush-Blair-Aznar.

I rivoluzionari-comunisti non possono seminare illusioni e collocarsi dietro una qualunque unione sacra. Sotto altre forme, Chirac e Schoerder, conducono una politica anch'essa tutta imperialista : stessa volontà di subordinare l'Iraq, di spiare, di indebolire le capacità di difesa di questo Paese…per assicurasi il suo controllo. Nel frattempo, la peggiore delle soluzioni: la guerra terroristica aperta dagli americani e questa deve essere combattuta dal più largo fronte comprendendo ed utilizzando le contraddizioni interimperialiste, isolando la frazione più bellicista.

I piccoli telegrafisti di Bush : i Leolluche, Madelin, Kouchner, Glucksman devono essere vilipesi nuovamente ma la difesa dei popoli che aspirano a salvare la loro indipendenza nazionale, la propria strada di sviluppo, esige la denuncia delle mire concorrenziali e rapaci delle grandi potenze imperialiste. Per ora, la solidarietà con il popolo irakeno vittima di un barbaro intervento armato angloamericano (dopo anni di embargo mortale) è un dovere internazionalista. Gli antimperialisti di Francia devono condannare l'autorizzazione del sorvolo aereo della Francia dei B52 e degli altri strumenti di distruzione di massa. E' l'espressione più urgente della lotta contro la guerra imperialista per fermare i crimini di Bush-Blair.

(tratto da www.contropiano.org)

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