17.2.07

Giappone-USA: L'alleanza affonda sotto il Sol Levante

di Giancarlo Chetoni

(tratto da AprileOnLine.info, 16 febbraio 2007)

Il Governatore di Tokyo ha denunciato gli Usa per aver introdotto testate nucleari nelle acque territoriali del Giappone e ha invitato la portaerei Kitty Hawh a levare le tende. Il Dipartimento di Stato ha chiesto l'esclusione del Ministro della Difesa Kyuma dalla delegazione del governo giapponese che accoglierà il vicepresidente Cheney a Tokyo il prossimo 18 febbraio



Un comunicato dell' Ansa che non farà notizia, che non arriverà all'opinione pubblica del nostro Paese, che scivolerà nel buco nero della censura del Partito Amerikano. Una ragnatela, è bene ricordarlo, con solidissimi agganci nei Palazzi del Potere e un ordito a maglie strette, vischioso, avvolgente. Ne mettiamo in evidenza il testo, nella sua minacciosa semplicità, per tentare di tappare una delle tante falle che, nell'arco delle 24 ore, giorno dopo giorno, stanno portando a fondo equipaggio, carico, relitto della decenza e della libertà di informazione. "Il Governatore di Tokyo ha denunciato gli Usa per aver introdotto testate nucleari nelle acque territoriali del Giappone".

Una rivoluzione copernicana. Un segno, aspettato. Dall'Agosto del '45 dopo il regalino di Hiroshima e Nagasaki è la prima volta che il Sol Levante punta di far sentire la sua voce, ad amplificare i rumori di fondo che salgono da un popolo di 90 milioni di uomini e di donne con un identità culturale offesa, un modello sociale corroso dalla cialtroneria dell'Occidente e dagli equipaggi di turisti della Us Navy di Okinawa ad alto tasso di alcolizzati e stupratori.
Il Governatore Shintaro Ishihara si è detto certo che la portaerei americana Kitty Hawh di base a Yokosuka abbia a bordo armamento nucleare e pertanto ha invitato gli Stati Uniti a rispettare la Costituzione del Paese che li ospita. Insomma a levare le tende con baracca e burattini.

Dichiarazione che non può non avere avuto il via libera dal Governo Giapponese per essere esplicitata. Una rarità da prima pagina come il padrone che morde il cane.
Il messaggio è arrivato chiaro e forte alla Casa Bianca che si è detta sorpresa delle dichiarazioni rilasciate a giornali e catene televisive dall'esponente " ultraconservatore " come è stato prontamente definito da " US Today".
Lo sgarbo è grave e arriva dopo una lunga serie di malintesi tra Wastington e Tokyo culminati con la dichiarazione del Ministro della Difesa Kyuma di ritirare il contingente delle Forze di Difesa del Giappone dall' Irak.

Qualcosina di meno che un attentato alla sicurezza e agli interessi degli Stati Uniti che arriva dall' Estremo Oriente "pacificato".
Una decisione, anche se più volte rimandata, che il capo della Casa Bianca e il suo vice Cheney non hanno evidentemente gradito. A Baghdad le cose vanno sempre peggio per i "soldati blu" per gli "yankees " di Falluja, di Abù Graib e tutto il resto in errori e in orrore. E' già da qualche tempo infatti che sono cominciati a emergere segnali di forte irritazione da parte Usa per le scelte adottate dal governo giapponese sul piano interno e internazionale.
Il riavvicinamento tra Tokyo e Pechino che si è concretizzato nella visita del Primo Ministro Abe al Presidente Hu Jintao a Ottobre, un poderoso impulso all'interscambio, l'apertura di linee di credito agevolato alla Russia, la volontà espressa da Washington di voler continuare a tenere il Giappone sotto un ombrello militare che intralcia il libero scambio del Paese in molte aree dell' Asia, dell'Africa e dell'America Latina, l'acquisto di sempre più rilevanti partite di euro da parte di Tokyo, le onerose imposizioni fiscali all'ingresso dei prodotti giapponesi negli Stati Uniti hanno finito per produrre un crescente contenzioso nei rapporti bilaterali.

Il Dipartimento di Stato ha chiesto l'esclusione del Ministro della Difesa Kyuma dalla delegazione del governo giapponese che accoglierà il Vicepresidente Cheney a Tokyo il prossimo 18 febbraio, accusato da Wastington di aver ripetutamente criticato la politica militare degli Usa in Medio Oriente e Golfo Persico da dove arriva il 38 % dell'approvvigionamento di petrolio e gas del Sol Levante. Un atto di arroganza e di cervellotica brutalità, da padroni del vapore in casa d'altri. E qui non può che venirci in mente Vicenza, Sigonella, il JSF, l'Afghanistan e chissà cos'altro dopo con ... Arturo, Romano e Piero della Francesca.

Secondo fonti citate dall'Agenzia " Kyodo " Cheney si è detto disposto a incontrare i Generali Comandanti del Giappone ma non il "ribelle" Kyuma con l'evidente intenzione di costringerlo alle dimissioni. Dimissioni che potrebbero disarticolare il Governo di Shinzo Abe sgradito al Dipartimento di Stato e alla Casa Bianca. Il Primo Ministro ha tutto quello che serve per non piacere all'Amministrazione Usa. Le Monde Diplomatique ha scavato nel passato politico della sua famiglia. Ne sono venuti fuori dei vapori sulfurei. Il nonno Nobusuke Kishi fece parte del Gabinetto di Guerra dell' Ammiraglio Tojo che lanciò l'attacco a Pearl Harbour. Nel '45 venne degradato, espulso dall'Esercito dell'Imperatore e condannato con la galera per crimini di guerra.

Il successore di Koizumi e Bush insomma non si prendono né per il passato né per il presente. Normale quindi, ai parametri degli eredi di Truman, l'intervento a gamba tesa e l'indebito tentativo di invasione di campo degli Usa negli affari interni del Giappone. L'impronta scavata per più di 60 anni nella Terra dei Ciliegi e dei Concalvoli dall' Olocausto Nucleare comincia a perdere i suoi contorni. Un comportamento politico che tradisce l'affanno e la perdità di lucidità dell'Ammnistrazione Usa a gestire rapporti corretti e responsabili con gli "alleati" ancor prima che con gli "avversari" da minacciare e i "nemici" da abbattere con qualche appendice di "guerra permanente ". La perdita di prestigio economico, industriale e militare che corrode gli Stati Uniti e ne riduce l'influenza geopolitica a livello planetario, mette allo scoperto oltre la catastrofica fragilità intellettuale dell' Amministrazione Bush tutti i limiti strutturali di una "costruzione del XX° secolo" che non riesce più a reggere il peso emergente di Paesi e Realtà Continentali come quelle dell 'Asia in travolgente trasformazione.
Il tempo come un gigantesco buldozzer della storia.

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