15.4.08

Intervista di Claudio Grassi

Intervista di Claudio Grassi, coordinatore di Essere comunisti

in La Rinascita della Sinistra (questa intervista uscirà il prossimo 17 aprile)

di Giampiero Cazzato

Una debacle senza precedenti, una sconfitta amara e tragica, quella della Sinistra arcobaleno. Ne parliamo con Claudio Grassi, coordinatore nazionale dell'area Essere comunisti di Rifondazione. «Certo – dice – in questo risultato disastroso ha pesato la volontà di Veltroni e del Pd di cancellare la sinistra. Certo i due anni di governo, le aspettative andate deluse, certo il voto utile... tutto vero, questi elementi hanno contribuito sicuramente a rendere difficile la campagna elettorale, ma non c'è solo questo. E non basta a spiegare l'entità della sconfitta. Evidentemente questo progetto della Sinistra l'arcobaleno per come si è presentato - sia con i suoi simboli e sia con le cose che ha proposto in campagna elettorale - non è risultato una risposta alla nostra gente. Non è stata attrattiva non ha suscitato passioni, non ha indicato e proposto una alternativa credibile».

Nelle aule parlamentari per la prima volta dal '48 mancherà la sinistra, i comunisti. E' un caso unico in Europa e avrà ripercussioni pesantissime...

E' un fatto gravissimo, tra l'altro con un parlamento dove la destra ha una maggioranza schiacciante sia alla Camera che al Senato, dove c'è una presenza forte ed inquietante della Lega e soprattutto dove ci sono progetti di riforma elettorale e di riforma istituzionale e costituzionali, condivisi dal Pd, che sono assai preoccupanti, direi eversivi.

Chi in queste settimane ha parlato della lista unica come il prodromo al partito unico dovrebbe quantomeno fermarsi a riflettere. Invece è emersa, anche nelle ultime parole di Bertinotti, la tendenza ad accelerare. Cosa rispondi?

Credo che sia del tutto logico e ovvio che chi è stato protagonista di questo disastro non possa essere quello che propone anche le soluzioni per uscire dal disastro. Per quanto ci riguarda chiediamo il congresso nazionale, ma chiediamo anche che questo gruppo dirigente che ha spinto per andare in questa direzione senza tenere conto del fatto che nella base del partito c'erano forti preoccupazioni, anche per la cancellazione del simbolo, ebbene noi chiediamo che questo gruppo dirigente si faccia da parte

La scelta di avere un simbolo elettorale privo della falce e martello ha pesato in questo risultato?

Ma certo! La mancanza della falce e martello ha pesato eccome. E' incredibile che il Prc che era il partito comunista più grosso nella coalizione non abbia avuto la sensibilità di chiedere che vi fossero perlomeno i quattro simboli all'interno del logo. Questo, al di là dell'efficacia visiva, è stato vissuto da molti militanti, da tanti compagni ed elettori come una mortificazione. Quel vuoto simbolico per molti ha rappresentato una vera frustata, lo hanno letto come il fatto che dopo 19 anni di resistenza alla Bolognina, ci fosse qualcuno che voleva appunto riproporla. Non è il solo, ma è, a mio avviso, uno degli elementi che hanno determinato la sconfitta elettorale. Una cosa la voglio dire con chiarezza...

Prego.

Per quanto ci riguarda mai più senza falce e martello. Noi abbiamo un primo impegno importantissimo, lavoriamo e pensiamo che ci siano tutte le condizioni per vincere il congresso e per impedire che si vada ad un superamento di Rifondazione, questo patrimonio così importate costruito in venti anni di sacrifici per contrastare la cancellazione di una presenza comunista in Italia. Riteniamo che questa battaglia possa essere vinta. Chi pensa invece che si debba accelerare è libero di andare a sbattere. Ma da solo. D'altronde se penso che a pochi giorni dal voto il candidato della Sinistra arcobaleno ha parlato di comunismo come tendenza «culturale»...

Insomma, scusa il gioco di parole, alla politica del loft, si è risposto con una politica soft.

A sinistra del Pd può esistere solo una forza che ha un progetto strategico alternativo e diverso dal partito democratico, altrimenti, se la tua opzione è quella di essere solo un po' più ambientalista e po' più radicale, in prospettiva non reggi e vieni sussunto come posizione all'interno dello stesso Pd. Per questo è importantissima la questione dell'identità, del comunismo, perché è una proposta che allude ad un sistema economico e sociale alternativo a quello capitalistico.

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